Jim Morrison e la Nascita della Musica Elettronica
Jim Morrison profetizzò la Nascita della Musica Elettronica già nel 1969, ma per i fan del Musicista/Poeta non sarà certo una notizia.
Da qualche giorno gira online questa notizia pubblicata dal giornale Rolling Stones, eppure ricordo che già qualche anno fa, parlando di macchine, macchinari e macchinette, il caro socio Ivars Huxly (AKA Lello), citò esattamente le parole di Morrison, così come riportate nell’articolo di cui sopra.
A quei tempi sperimentavamo nel mio garage, insieme al terzo compare Modma e nelle parole del cantante dei Doors ci ritrovammo in pieno, sembrava stesse descrivendo quel preciso momento.
Jim (dai chiamiamolo così, solo Jim), in una delle ultime interviste rilasciate a Jerry Hopkins, fa prima un riferimento al giovane Mozart e poi “profetizza”/auspica l’avvento di un ragazzo prodigio che, armato di buona volontà ed altrettanta alienazione, produca interi concerti nella sua cameretta, grazie a nuove tecnologie di un futuro prossimo (futuro per Jim).
Jim parla di “estensioni del moog”, tastiere futuristiche e sintetizzatori automatizzati: leggere quelle parole oggi sembra come leggere Jules Verne quando parla di viaggio sulla Luna.
Sì Jim, ci siamo arrivati, avevi ragione: il prossimo passo, adesso, è convincere i “puristi” che anche i mezzi digitali (e virtuali) sono uno strumento: quegl istessi puristi che osteggiarono Bob Dilan quando decise di passare alla chitarra elettrica, quegli stessi puristi che non credettero nel passaggio dal clavicembalo al fortepiano e poi al pianoforte.
La Musica è Arte e si fa con gli strumenti: sono gli uomini ad utilizzare quegli strumenti ed a fare in modo che generino Arte o altro.
Fonte (bella scoperta R.S. NDA)